Storia del Premio della Pace
Il Premio della Pace
Uno degli obiettivi fondanti della filosofia rotariana è “la propagazione della comprensione reciproca, la buona volontà e la concordia tra nazione e nazione” per il raggiungimento della pace universale.
Un obiettivo ambizioso che, sinceramente, non può essere perseguito semplicemente dall’azione rotariana, legato com’è a problematiche ed interessi economici, politici, sociali e geografici che si sviluppano a livelli che non possono essere governati da una associazione di servizio, sia pure di alto profilo e caratura, quale è il Rotary International.
Tuttavia il Rotary ritiene che, il sia pur difficile raggiungimento di tale meta, passi attraverso la “memoria” ed il “servizio”.
La “memoria” per non dimenticare gli orrori che le lotte, talvolta fratricide, tra popoli e fazioni in contrasto tra loro, fin dai primordi della storia, hanno apportato all’umanità.
Il “servizio” , in qualunque sfera esso sia espletato, per la risoluzione di criticità ambientali, culturali, economiche ed etniche, che sempre rappresentano il focolaio di ogni forma di contrasto.
In questa ottica il nostro Club ha istituito il “Premio della Pace” nell’intento di evidenziare ed esaltare, quale nobile esempio da additare ed imitare, l’impegno umano e sociale profuso da Enti, Istituzioni e Personalità, nello sforzo di contribuire a rendere possibile quel contesto di pace universale da tutti auspicato e, tuttavia, sempre più difficile da realizzare.
Il Premio nasce, sia pure in embrione, nell’anno sociale 1997/98 con la Presidenza di Gianni Buccarella, da una idea del socio Filippo Santigliano.
E, non a caso, per la sua prima edizione, fu conferito congiuntamente a Padre Odorico Tempesta e, alla memoria, all’ing. Antonio Guerrieri, ispirandosi alle terribili vicende che, durante l’ultimo conflitto mondiale, portarono lutti e distruzioni alla nostra Città.
Ispirandosi, appunto, a quel concetto di memoria nell’accezione cui si è detto innanzi, con le seguenti motivazioni:
- a Padre Odorico Tempesta per “l’instancabile azione di soccorso, prestata con autentica carità cristiana, a migliaia di cittadini foggiani, vittime dei bombardamenti che colpirono la Città di Foggia nel 1943”.
- all’ing. A. Guerrieri (alla memoria) per “la ricerca e la documentazione storica sui tragici eventi dell’estate 1943, oggetto di una sua pubblicazione redatta a futura memoria, in ricordo del padre, vittima civile”.
Nel successivo anno sociale 1998/99, con la Presidenza di Rosario Palumbo, il Premio fu istituzionalizzato e perfezionato.
Con la fattiva collaborazione del Corpo docente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia – in particolare con l’appassionato impegno del maestro Silvano Pellegrini - fu concepita la scultura in bronzo, divenuta il simbolo del Premio.
Tale scultura, oggetto nel corso degli anni di ulteriori restyling sempre a cura del m° Pellegrini, rappresenta un puzzle a cui mancano alcune tessere, sul quale si intravede la silouette di una colomba simbolo, appunto, di speranza per il raggiungimento di quella concordia e pace universale tanto agognata da tutti gli uomini di buona volontà.
In questa seconda edizione, il Premio fu attribuito ad Amnesty International per “l’azione di costante ed appassionata difesa dei diritti umani operata incessantemente in ogni parte del mondo”.
Nelle successive edizioni il Premio è stato attribuito :
- Anno sociale 1999/2000 (Presidente Filippo Santigliano) ad UNICEF Italia per “la salvaguardia dell’infanzia, in particolare nei Paesi del terzo mondo, dalle piaghe della violenza, della guerra, della fame, delle malattie, dell’analabetismo”.
- Anno sociale 2000/2001 (Presidente Pasquale Staiti) alla Caritas Italiana per “la caritatevole e solidale opere di accoglienza e ristoro a favore dei più deboli, senza pregiudizi e distinzioni di nazionalità, razza o religione”.
- Anno sociale 2001/2002 (Presidente Raffaele Barone) all’ associazione di volontariato Operazione Mato Grosso per “l’azione di fraterna solidarietà, prestata personalmente dai giovani, per alleviare stenti e miseria nelle lontane Ande”.
- Anno sociale 2002/2003 (Presidente Michele Surdi) a RAI-MEDIASET per “l’intelligente ed efficace strumento di costruttivo dialogo, volta all’integrazione delle culture tra le popolazioni del bacino del Mediterraneo”.
- Anno sociale 2003/2004 (Presidente Gianfranco Pedone) all’ Arma dei Carabinieri per “lo spirito di servizio profuso nelle Missioni di Pace, con il supremo sacrificio dei propri uomini a Nassiriya”.
- Anno sociale 2004/2005 (Presidente Giuseppe Gentile) alla Croce Rossa Italiana per “il soccorso sanitario ed umano in favore delle popolazioni, profuso su tutti gli scenari di guerra”.
- Anno 2005/2006 (Presidente Fatima Bronci) a Barbara Contini (Delegata ONU) per “l’impegno personale nel DARFUR (Sudan) sconvolto dalla guerra civile, in qualità di coordinatrice degli aiuti umanitari della comunità Internazionale”.
- Anno 2006/2007 (Presidente Costanzo Mastrangelo) a CONI e Comitato Paralimpico Italiano per “la riaffermazione dell’obiettivo olimpico di incontro e di pace tra i popoli e della sospensione di tutti i conflitti in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006”.
- Anno sociale 2007/2008 (Presidente Giuseppe Ferrozzi) a XI° Reggimento Guastatori Foggia per “l’opera di sminamento e bonifica dei terriotri teatri di guerra” e al Centro Protesi INAIL di Budrio per “la ricerca e l’innovazione tecnologica nella produzione di protesi bioniche e relativa opera di formazione di tecnici specializzati, a sostegno delle sfortunate vittime di mutilazioni a causa delle mine antiuomo, barbaramente disseminate nei territori di guerra”.
- Anno sociale 2008/2009 (Presidente Raimondo Ursitti) alla Comunità Buddista – Istituto Lama Tzong Khapa per “l’inimitabile esempio di difesa del proprio patrimonio religioso, culturale e sociale, perseguita all’insegna della non violenza, quale autentico messaggio di pace”.
- Anno sociale 2009/2010 (Presidente Gianni Buccarella) al dott. Antonio Scopelliti, nostro concittadino, nella qualità di “medico missionario, continuamente impegnato in azioni di volontariato, aiuto e formazione sanitaria, nei Paesi del Terzo Mondo”.
- Anno sociale 2010/2011 (Presidente Giuseppe Cavaliere) alla Marina Militare – Corpo Capitanerie di Porto per “l’esemplare e continua opera di salvataggio e di soccorso in mare, a favore delle migliaia di profughi approdati sulle coste italiane”.
- Anno sociale 2011/2012 (Presidente Domenico Faleo) all’Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine di Malta per “l’impegno, da sempre profuso, nell’assistenza sanitaria ed ospedaliera nei teatri di guerra ed a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali”.
- Anno sociale 2012/2013 (Presidente Maria Buono) all’associazione di giovani volontari Fratelli della Stazione per “il significativo servizio umanitario di accoglienza e primo soccorso ai senza dimora, che sostano nei vagoni abbandonati della stazione, testimoniando concretamente l’ideale di Pace attraverso il Servizio”.
- Anno sociale 2013/2014 (Presidente Pasquale Vaira) a “Libera, Associazioni Nomi e Numeri contro la mafia” per “ il costante e fattivo impegno volto alla tutela della legalità e della civile e libera convivenza, che sono presupposti ineludibili per promuovere la pace nel mondo”.
- Anno sociale 2014/2015 (Presidente Paolo Di Fonzo) all’associazione “Medici con l’Africa CUAMM” per “l’impegno costantemente profuso dal 1950 per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane”.
- Anno sociale 2015/2016 ( Presidente Giuseppe Centra) all’associazione “Comunità sulla strada di Emmaus ONLUS “ per “il costante e fattivo impegno volto all’accoglienza degli Ultimi, reso senza distinzione di razza, sesso, etnia e religione”.
- Anno sociale 2016/2017 ( Presidente Antonio Stango) a “Mons. Joseph Tobji – Vescovo maronita di Aleppo per “l’abnegazione con cui presta la Sua opera religiosa, sociale ed umanitaria nel massacrato territorio siriano, al servizio dei cristiani perseguitati e delle vittime della guerra”.
- Anno sociale 2017/2018 ( Presidente Luciano Magaldi) alla Comunità di Sant’Egidio per i 50 anni di amicizia al servizio della pace: da Roma al mondo intero.
- Anno sociale 2018/2019 ( Presidente Raffaele Barone) alla memoria di Gino Bartali “Uomo Giusto” il cui nome è nel giardino dei Giusti a Gerusalemme per aver salvato, a rischio della sua vita, almeno 800 ebrei italiani durante l’occupazione nazifascista.
- Anno sociale 2019/2020 (Presidente Nicola Cintoli) per Don Aniello Manganiello, parroco di Scampia, per il suo forte, coraggioso impegno sociale in favore soprattutto dei giovani in un territorio molto difficile afflitto da degrado e diffusa criminalità.
- Anno sociale 2020/2021 (Presidente Carlo De Bellis) per Giampaolo Longhi, giovane volontario foggiano, impegnato in Etiopia ed altri Paesi africani in un’azione umanitaria finalizzata a proteggere e aiutare le donne vittime di violenza e le lavoratrici domestiche.
- Anno sociale 2021/2022 (Presidente Maria Renata Montini), per la Fondazione Pangea, un’organizzazione no profit che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle Comunità in contesti discriminanti e particolarmente segnati da povertà, emarginazione, guerre e conflitti, come l’Afghanistan.
- Anno sociale 2022/2023 (Presidente Renato Martino) per l’Arcivescovo Giovanni Ricchiuti di Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti nonché Presidente di Pax Christi, che si sta prodigando in modo eccellente per promuovere la pace nel mondo e, in questo particolare momento, per salvare il maggior numero di persone dai bombardamenti ormai quotidiani della martoriata Ucraina.”
- Anno sociale 2023/2024 (Presidente Nicola Cintoli) per il socio del nostro Club Rosario Magaldi, per il suo rilevante impegno umanitario in favore delle donne partorienti e dei bambini, svolto da medico neonatologo in Kenja ed altri Paesi Africani.